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Altavilla Irpina: Contrada Vellola, Piccola Villa nella massa fundorum di Scandiano a cura di Pietro Diffident

2021-12-10 15:36

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Attualità, Altavilla Irpina, Pietro Diffidenti,

Altavilla Irpina: Contrada Vellola, Piccola Villa nella massa fundorum di Scandiano a cura di Pietro Diffidenti

Altavilla Irpina #ContradaVellolaPiccola Villa nella massa fundorum di ScandianoA cura del dr. #PietroDiffidenti

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Vellola o Villula non cela nessun significato astruso , essendo sinonimo di Kasa, Colonia,Casalis,Terrula , Campulus,Agellus, ovvero unità produttiva di taglia familiare, una frazione di un fundus coltivato da contadini fittavoli.Era una unità agricola sia nella variante Villa che nella diminutiva Villula.Le Villulae erano unità facenti parte di una Massa Fundorum di Ville Rustiche Romane che nella trasformazione del lavoro e dell’Economia Agricola Romana divennero obsolete perdurando altresì fino in Epoca Longobarda in cui gli Schiavi, Liberti poi Coloni pagavano alle popolazioni Germaniche insediate pesanti dazi.

Questo a rafforzamento dell’ipotesi del Diffidenti che Vellola o Villula si trovasse nella Massa Fundorum di Scandiano o Praedium Scannianum ove si produceva la Mela, il Nocciolo e la Vite Scantiana che Varrone assimilò alla Vite Aminea di origine Greca.Il de Berenger nel 1863 identifica la Vite Scantiana con quella Aminea di legno rosso diversificandola dalla Nomentanae e dalla Gemilla (Greco di Tufo).

Bisogna specificare anche se non è dimostrabile precisamente il locus, in Campania Marco Tullio Cicerone riferì in de Lege Agraria della Sylva Scantia importante a Roma per i pascoli e gli allevamenti di pecore(pecuaria);La Sylva Scantia era nota anche per le Aquae Scantiae vomentes ignem(Plinio il Vecchio), in cui la concentrazione di zolfo provocava fenomeni particolari.E’ chiaro che ivi per le acque termali ed i fenomeni “flammigeri” insistesse un tempio Pagano, infatti esistono in letteratura storica delle Sacerdotesse Scantia o Virgo Vestalis o consacrate a Bellona.

I coloni di Vellola come quelli di Scandiano probabilmente furono Schiavi Romani di origine Greca, Etrusca e Sannitica. Non improbabile che si siano formati successivamente ceppi Elleno/Romano/Longobardi dal meticciato colonico.L’insediamento Normanno è di rifondazione stante che Alzacuda o coda alzata o fortificata è probabilmente Longobarda e Scannianus e/o Scanianius era un Nomen gentilizio Romano di origine Greca diffuso a Beneventum( come da iscrizioni funerarie citate dal de Gruyter o de Gruterio nel 1734 nella sua trattazione”Quaestiones Onomatologicae Latinae”) e i de Fraineta erano probabilmente provenienti ab antiquo dalla Fara di Gnito, guerriero Longobardo del sesto secolo dopo Cristo. Per cui concludendo questa dissertazione Altavilla Irpina è di Rifondazione Normanna ma c’è tanto altro che cova sotto le ceneri.

E’ chiaro che le interpretazioni sono plurime anche sui de Capoa che alcuni autori indicano come discendenti della famiglia Longobarda di Capua dei de Archiepiscopis e altri discendenti di Tancredi e degli Altavilla, ma credo che non si possa non innestare Altavilla nel periodo Greco/Romano/Longobardo, è una negazione infruttuosa dal punto di vista culturale.

 

 

 

 


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