(di Flavia Balestra) E' difficile non rimanere affascinati dalla bellezza e dalla maestosità dei leoni, maschi o femmine che siano. Questi enormi mammiferi carnivori della famiglia dei felidi (la stessa dei nostri amati gatti domestici) hanno strategie di caccia davvero interessanti, ben coordinate e strategiche.
Particolarissime sono quelle utilizzate dalle leonesse. La loro azione, brutale ma necessaria al raggiungimento dell'obiettivo, viene definita “caccia cooperativa”. Esse, infatti, si suddividono in ruoli. Alcune formano le cosiddette “wings” (ali): circondando la preda e creano una vera e propria barriera mobile; intanto l’altro gruppo centrale attende che la vittima arrivi verso di loro per bloccarla definitivamente. L’attacco è inevitabilmente potente e veloce, l’uccisione avviene per strangolamento dopo il morso del felino.
Le “wings” seguono silenziosamente la preda selezionata (fino a 30 metri di distanza), simulando anche degli attacchi mentre il gruppo centrale si muove di meno, dovendo attendere che la vittima scappi dall’altro gruppo. Questa suddivisione di ruoli, normalmente, viene mantenuta a lungo anche se può variare in base agli esemplari di leone presenti durante la caccia e alle loro condizioni. Tuttavia la tecnica si dimostra efficace se i ruoli nel branco rimangono chiari e “permanenti”. Essendo una tipologia di caccia cooperativa, dove tutti collaborano e hanno un ruolo fondamentale per il successo dell’azione, tutti gli individui partecipanti avranno poi accesso al cibo. Nessuno verrà escluso.
È interessante notare come questi animali inizino a seguire ed infastidire le loro potenziali vittime già dai tre mesi di età, pur non avendo un ruolo veramente attivo nella caccia, almeno fino a quando non raggiungono il primo anno di vita. Al compimento del secondo “l'accesso” al ruolo attivo nella caccia.
Negli anni si è pensato che le leonesse riuscissero a procacciarsi maggiormente il cibo. Studi recenti, invece, hanno dimostrato che i maschi uccidono le prede con lo stesso successo e frequenza delle loro compagne (e hanno anche “gusti” diversi, astenendosi dalla caccia al facocero preferendo quella alla zebra). Le strategie sono diverse tra i sessi, anche perché è stato accertato come le prede reagiscano diversamente se a cacciarle sono i maschi o le femmine del leone.
Purtroppo, anche un animale potente e maestoso come il leone è diventato una specie vulnerabile, a causa dell'impoverimento del suo habitat naturale e per la continua e inarrestabile caccia di frodo.
RIFERIMENTI LETTERARI:
- The Serengeti lion: A study of predator-prey relations (di Schaller G.B., 1972)
- Group hunting behaviour of lions: a search for cooperation di (Sheel D. et al., 1991)
- About lions - Ecology and behaviour (di Mills G., 2011)
- Lion hunting behaviour and vegetation structure in an African savanna (di Loarie S.R et al., 2013)