(di Flavia Balestra) Il ruolo delle vittime di mafia, l'importanza della scuola e della formazione dei ragazzi per combattere l'illegalità. Sono questi i temi emersi nel corso del convegno sulla Giornata Nazionale della Legalità in ricordo delle vittime di mafia che si è svolto nel carcere di Sant’Angelo dei Lombardi. L'iniziativa è stata promossa dall'istituto Vanvitelli di Lioni in collaborazione con la casa circondariale santangiolese. All'incontro, moderato dal professore Pasqualino La Penna, la direttrice della carcere, Marianna Adanti, ha focalizzato l'attenzione sul ruolo delle vittime innocenti di mafia. Sulla stessa linea anche il comandante Giovanni Salvati. Il dirigente dell'istituto De Sanctis Gerardo Cipriano ha presentato la sua relazione evidenziando i principi della legalità e il ruolo fondamentale della scuola per la formazione dei ragazzi. Anche la dirigente del Vanvitelli, Marilena Viggiano ha sottolineato nel suo intervento l’importanza della formazione dei ragazzi per sconfiggere l'illegalità. All'incontro hanno partecipato gli studenti delle classi quinte (enogastronomia e sala) dell'istituto Vanvitelli.
Toccanti le testimonianze di alcuni detenuti. Hanno raccontato la loro esperienza che li ha condotti ad essere ristretti in carcere. E proprio in base a queste esperienze per loro è nato il concetto di una condotta di vita giusta per evitare sbagli. È stato proprio il percorso scolastico a dare un contributo alla rieducazione. La scuola ha permesso loro di voltare pagina dando un'altra opportunità. Alla manifestazione hanno partecipato i sindaci di Sant’Angelo e di Lioni, Marco Marandino e Yuri Gioino,
Rosetta D’Amelio, consigliera delegata per le pari opportunità della Regione Campania. Al termine dell'incontro i detenuti presenti hanno letto i nomi delle vittime di mafia cadute dal 1980 ad oggi.