(di Paolo Colucci)
Lo scorso giovedì presso il Polo Giovani di via Morelli e Silvati si è tenuta la cerimonia di inaugurazione del presidio di Libera. Atto conclusivo di un percorso di ricostituzione poiché l'associazione, da sempre in prima linea nella lotta a tutte le mafie, mancava nel capoluogo irpino ormai da troppi anni. Come ci spiega Stefano Pirone, membro del percorso costituente, questo nuovo corso nasce dall'esigenza del mondo associativo locale di instaurare una cultura di legalità e di giustizia sociale per superare le zone grigie che caratterizzano il tessuto politico ed economico avellinese.
La cerimonia non poteva che aprirsi con il brano “Terra mia” di Pino Daniele a cui è seguito l'intervento appassionato di Don Luigi Ciotti (Presidente Nazionale di "Libera. Associazioni, Nomi e Numeri contro le Mafie") incentrato sul tema della corruzione, del ruolo delle donne nelle organizzazioni criminali, delle carceri minorili e della collaborazione con le forze dell'ordine. Poi la riflessione sull'importanza della memoria, con il racconto del suo rapporto con Giovanni Falcone e del caffè che non riuscirono mai a prendere in quella drammatica settimana di maggio del '92. A un anno dalla strage, durante le prime commemorazioni, la madre di uno degli agenti della scorta gli chiese in lacrime perché dal pulpito del duomo di Palermo non fosse stato pronunciato il nome del figlio. Da qui la consapevolezza del fare memoria di ogni singolo nome che il 21 marzo viene letto negli elenchi tristemente lunghi durante la Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.
In seguito la testimonianza di Antonietta Oliva che ha raccontato la sua esperienza come familiare di una vittima e della sua attività nelle scuole per ricordare il marito, il vicebrigadiere Pasquale Campanello ucciso a 32 anni l'8 febbraio '93 per non essere voluto scendere a compromessi con la camorra. Poi Graziella Ammaturo, figlia dell'ex capo della squadra mobile di Napoli Antonio Ammaturo, ucciso nell'82 dalle BR con ogni probabilità su mandato di Cutolo.
Le circa 260 persone presenti si sono accalcate poi per apporre la propria firma sull'atto di nascita del presidio che ha preso così piena autonomia rispetto al coordinamento regionale.
Il referente territoriale Davide Perrotta ha ricordato le associazioni che si sono impegnate nella rinascita di Libera ad Avellino, come gli Scout, la GiFra, Arci oltre che Legambiente e il Collettivo Studentesco Irpino. Nei mesi estivi continuerà l’organizzazione delle iniziative pubbliche nei quartieri della periferia e una collaborazione con Legambiente per sensibilizzare la cittadinanza al tema delle ecomafie. Per il periodo scolastico si vocifera di una rete tra i docenti per coordinare attività con gli studenti e iniziare un percorso di formazione rivolto agli stessi insegnanti sul fenomeno della criminalità organizzata.
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