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Evasione carcere di Avellino, Sappe: "Conseguenza di scelte sbagliate dai vertici del Ministero della Giustizi

2022-01-12 11:26

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Evasione carcere di Avellino, Sappe: "Conseguenza di scelte sbagliate dai vertici del Ministero della Giustizia e dell’Amministrazione Penitenziaria

Duro attacco del sindacato alla Ministra Cartabia

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Durissimo attacco del SAPPE, il Sindacato della Polizia Penitenziaria con più iscritti tra i Baschi Azzurri ed il più rappresentativo del Corpo, alla Ministra della Giustizia, Marta Cartabia, dopo la nuova clamorosa evasione di detenuti da un carcere italiano. 
“A poco più di una settimana dalla clamorosa evasione dal carcere di Vercelli (un evaso è ancora in fuga), si è fatto il bis in quello irpino di Avellino, dove nella notte sono evasi tre detenuti. 
Si tratta di un rumeno ed un marocchino mentre il terzo, un albanese, è stato catturato mentre si trovava ancora all’interno dell’intercinta. Fatto avvenuto alla mezzanotte del 10.01.2022 nel Reparto penale della casa circondariale di Avellino. Come quella avvenuta a Vercelli anche questa è la cronaca di una evasione annunciata, conseguenza delle scelte sbagliate dei vertici del Ministero della Giustizia e dell’Amministrazione Penitenziaria che hanno smantellato le politiche di sicurezza delle carceri preferendo una vigilanza dinamica e il regime penitenziario aperto, con detenuti fuori dalle celle per almeno 8 ore al giorno con controlli sporadici e occasionali”, è la denuncia di Donato CAPECE, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, che chiama in causa direttamente la Ministra della Giustizia Marta Cartabia: “Forse è meglio che l’attuale Guardasigilli Cartabia trovi il consenso politico necessario per salire al Quirinale piuttosto che continuare a decretare il fallimento del sistema penitenziario italiano con scelte e decisioni pericolose ed assurde …”.   
Capece denuncia come “il sistema di sicurezza delle carceri italiane è stato destrutturato con provvedimenti assurdi e pericolosi come la vigilanza dinamica ed il regime detentivo aperto, l’avere tolto le sentinelle dalle mura di cinta, l’avere posto al livello di ‘esperti’ (sic!) i garanti dei detenuti (a cui dobbiamo chiedere quasi il permesso prima di fare le perquisizioni nelle celle!). Ultimo esempio è l’elaborato finale della Commissione per l’innovazione del sistema penitenziario presieduta da Marco Ruotolo – docente universitario - scritto da teorici che non conoscono affatto il carcere se non dai libri!”. 
Il leader del SAPPE denuncia, infine, che “il numero crescente di eventi critici in carcere, spesso in danno dei poliziotti penitenziari, si è concretizzato quando sempre più carceri hanno introdotto la vigilanza dinamica ed il regime penitenziario ‘aperto’, ossia con i detenuti più ore al giorno liberi di girare per le Sezioni detentive con controlli sporadici ed occasionali della Polizia Penitenziaria. Da tempo denunciamo che la sicurezza interna delle carceri è stata annientata da provvedimenti scellerati come la vigilanza dinamica e il regime aperto, l’aver tolto le sentinelle della Polizia Penitenziaria di sorveglianza dalle mura di cinta delle carceri, l’inadeguatezza della formazione dei poliziotti penitenziari, la mancanza in organico, il mancato finanziamento per i servizi anti intrusione e anti scavalcamento: aspetti, questi, sui quali la Guardasigilli non ha preso alcun provvedimento correttivo e che anche la Commissione ministeriale presieduta dal professore Ruotolo ha colpevolmente trascurato perché evidentemente ignorano la realtà dei fatti penitenziari”.
Per il SAPPE, dunque, “la Ministra della Giustizia si dovrebbe dimettere: tutti questi fallimenti nelle politiche penitenziarie sono anche conseguenza di sue precise responsabilità!”.
 


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Direttore responsabile Katiuscia Guarino
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