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Bradipo, l'elogio della lentezza (e del mutualismo)

2023-02-28 22:58

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Attualità, Selvaggio e Libero, Animali , Selvaggio e Libero, Rubrica ,

Bradipo, l'elogio della lentezza (e del mutualismo)

(di Flavia Balestra) “Sei lento come un bradipo”. Magari qualche volta vi sarà capitato di sentire questa frase, rivolta ad una persona sin troppo...

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(di Flavia Balestra)

“Sei lento come un bradipo”. Magari qualche volta vi sarà capitato di sentire questa frase, rivolta ad una persona sin troppo mansueta e che misura i propri movimenti, centellinandoli pian piano. Non è detto, però che questo modo di esser lenti.... non salvi la vita. E non solo. Forme di mutualismo adottate da questo mammifero arboricolo, dalla forma buffa e il musetto simpatico, che vive nelle foreste del Sudamerica ed appartiene alla famiglia dei formichieri e degli armadilli, sono alla base della sua stessa sopravvivenza.
Bradipo, dal greco antico “piede lento”. Non sono tante le specie con questo particolare stile di vita: i bradipi possiedono adattamenti unici per superare i problemi legati alle dimensioni (sono alti circa 60 centimetri) e all'energia che sprecano per nutrirsi. I bradipi trascorrono la maggior parte del loro tempo riposando (la loro funzione digestiva è lentissima, dura circa un mese) o mangiando sugli alberi (per la loro struttura corporea non riescono a camminare). Solo periodicamente scendono lungo i rami, con difficoltà e rischi, per abbeverarsi (anche se spesso è sufficiente la rugiada delle foglie degli alberi) e soprattutto espletare le proprie funzioni fisiologiche “lunghe”, cioè defecare. Il bradipo tridattilo (con tre artigli, ma esiste anche il dattilo) scenderà tuttavia ogni settimana dal suo albero per defecare (sempre nella stessa buca, che ha precedentemente scavato e ricoperto di fogliame): quest'azione è rischiosa, energeticamente costosa e, fino ad ora, inspiegabile.
Il loro habitat è la foresta: la fitta vegetazione consente infatti ai bradipi di mimetizzarsi grazie alla presenza di un pelo grigio. Questo può assumere una diversa colorazione, che fluttua dal verde al marrone, perché al suo interno vanno a svilupparsi muffe, alghe e funghi. Altri “ospiti” importanti del pelo sono le falene. E' proprio questa capacità di mimetizzarsi, e di muoversi assai lentamente che spesso salva la vita ai bradipi, che infatti hanno una durata di vita elevata, sottraendoli alla vista di bestie feroci e forti, che vengono solitamente attirate - invece - dal movimento repentino e veloce delle prede.
Ma anche il mutualismo, come detto, rafforza lo stile di vita del bradipo. Un documentario di David Attenborough, intitolato "Mouldy Sloth", ipotizzava che il bradipo avesse sviluppato un insolito sistema di mimetizzazione lasciando crescere delle alghe sulla sua pelliccia, sviluppando un vero e proprio piccolo ecosistema su di sé. Jonathan Pauli, del Department of Forest and Wildlife Ecology dell’Università del Wisconsin, ha studiato questo meccanismo, scoprendo che i bradipi tridattili ospitavano nella loro pelliccia più falene foretiche, e forti concentrazioni di azoto inorganico e una maggiore biomassa algale . I bradipi si alimentavano delle alghe della loro pelliccia, digeribile e ricca di lipidi. Scendendo dagli alberi per defecare, questi mammiferi trasportano le falene nei loro siti di deposizione delle uova, nello stesso sterco del bradipo: ciò agevola la colonizzazione della pelliccia di bradipo da parte delle falene. Le falene sono portali per i nutrienti, aumentando i livelli di azoto nella pelliccia di bradipo, che alimenta la crescita delle alghe. E i bradipi, consumando “tappeti” di alghe, aumentano la varietà di una dieta altrimenti limitata.  Capito che “collaborazione?”. Insomma, questi mutualismi tra falene, bradipi e alghe sembrano aiutare questo animale a superare uno stile di vita altamente limitato. E a vivere a lungo. Insomma, elogio della lentezza e ..."dell'amicizia".
***
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI: Jonathan N Pauli et al., (2014) “A syndrome of mutualism reinforces the lifestyle of a sloth”

 

 

 

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